Wild R. – Aetosaurus (Reptilia: thecondontia) from the upper triassic (Norian) of Cene near Bergamo, Italy,with the revision of the genus. 2.13 Mb
Si descrive un frammento cervicale di corazza dorsale di Aetosaurus ferratus O. Fraas della formazione del Calcare di Zorzino di Cene presso Bergamo, Italia. Il confronto con gli altri aetosauri richiede una revisione del genere Aetosaurus. Aetosaurus ferratus e Aetosaurus crassicauda E. Fraas sono specie distinte. Non esistono strette affinità tra Aetosaurus e Stagonolepis e quest’ ultimo differisce anche stratigraficamente. L’età Norico media dell’Aetosaurus ferratus, sostenuta con considerazioni biocronologiche, dimostra la stessa età anche nel caso dello Stubensandstein inferiore della Germania sudoccidentale. Questo fatto definisce le correlazioni stratigrafiche delle unità triassiche continentali a tetrapodi su basi più esatte.
Ravagnani D., Rodeghiero F. – Alcuni dati stratigrafici e strutturali riguardanti il versante meridionale della Presolana (Orobie Orientali). 4.96 Mb
Il versante meridionale del Massiccio della Presolana (Orobie Orientali), costituito da rocce sedimentarie triassiche, è caratterizzato da notevoli complessità strutturali rappresentate dal convergere, in un’area a forte mascheratura detritica, di importanti linee tettoniche come i piani di sovrascorrimento delle unità alloctone della Presolana – Timogno (suddivise in varie scaglie) e di faglie a decorso regionale come la Faglia di Clusone. Per la risoluzione di questo “nodo tettonico” sono state proposte dagli Autori precedenti varie interpretazioni, alcune delle quali tra loro contrastanti. Il contributo di questo lavoro all’interpretazione dell’area si basa su dati di rilevamento originali, effettuati alla scala 1:10.000, che mettono in evidenza alcuni affioramenti di rocce carniche non segnalati nelle cartografie precedenti e la presenza di faglie NW-SE che rigettano la Faglia di Clusone con risultante destra. Questi elementi svolgono, secondo gli scriventi, una funzione chiave nella proposta di un nuovo modello strutturale dell’area, modello in base al quale è stata eseguita con successo una ricerca idrogeologica di acquiferi sepolti in roccia e può avere un interesse per la ricerca mineraria, definendo possibili campi di esistenza del “Metallifero” (Pb-Zn-F-Ba), da verificare con interventi operativi di dettaglio.
Caccini A., Resnati C. – Elenco – catalogo dei laghi alpini della Valsesia. 9.83 Mb
Il presente lavoro riporta un elenco-catalogo dei laghi alpini della Valsesia, preceduto da informazioni generali di carattere geografico e geologico-geomorfologico. Completano il lavoro una selezione di foto a colori ed una bibliografia in argomento di laghi alpini.
Bini A., Rossi S., Ferrari G. – Osservazione sulla geomorfologia e la sedimentologia de la caerna (Spino al Brembo: Bergamo). 977.67 Kb
“La Caerna” di Spino al Brembo è stata descritta e rilevata dal Gruppo Grotte “I Tassi” nel 1987. Un nuovo studio morfologico e sedimentologico ha permesso di inquadrare lo sviluppo di questa cavità nel contesto della geologia e dell’evoluzione geomorfologica della Val Brembana. Con l’analisi dei depositi alluvionali, di colata in massa e di decantazione presenti nella grotta è stata ricostruita una sequenza complessa di eventi (fig. 7); questa sequenza è stata messa in relazione all’evoluzione fisiografica e climatica Tardo Terziaria e Pleistocenica del tratto di valle, in particolare con l’abbassamento del fiume Brembo e con l’influenza delle glaciazioni. Dal punto di vista morfologico sono state descritte forme particolari quali pozze a fondo piano e volte piane; è stato inoltre possibile evidenziare tracce di attività neotettonica.
Paganoni A., Pandolfi M. – Restauro dell’olotipo di Endennasaurus acutirostris Renesto. 1.63 Mb
Le precarie condizioni di conservazione della matrice calcareo-marnosa dell’olotipo di Endennasaurus acutirostris Renesto, hanno consigliato il consolidamento e la parziale asportazione degli interstrati argillosi. L’analisi a raggi X e la preparazione del cranio in norma dorsale, consentiranno una ulteriore revisione tassonomica dell’esemplare.
Andreis C., Rinaldi G. – Contributo alla conoscenza delle praterie a Festuca scabriculmis ssp. Luedii dei versanti meridionali delle Alpi Orobie. 2.58 Mb
Vengono analizzati i principali fattori di condizionamento, gli aspetti corologico-strutturali, sintassonomici ed i rapporti con altre cenosi delle praterie orobiche a Festuca scabriculmis.
Ravazzi C., Cerabolini B. – Primula integrifolia L. sul crinale orobico: distribuzione, inquadramento autoecologico e sociologico. 790.32 Kb
Viene ridefinito il limite meridionale dell’areale di Primula integrifolia L. nel settore delle Alpi Orobie (Lombardia), sulla base di alcuni ritrovamenti e ne viene discusso il significato corologico ed ecologico. La specie è legata a suoli idromorfi costantemente imbibiti da acque di ruscellamento e partecipa a diverse cenosi microterme nell’ambito delle classi Caritacea curvulae Br.-Bl. e Scheuchzeri-Caritacea fuscae Tx. 37. La distribuzione della specie è molto frammentaria e manifesta carattere relittuale.
Comotti G. – Una nuova specie di Allegrettia Jeannel delle prealpi bergamasche. (Coleoptera Trechinae). 557.52 Kb
Ricerche faunistiche in una grotta dell’Alta Valle Seriana in provincia di Bergamo, hanno portato al rinvenimento di una nuova specie di Allegrettia. Questa specie si differenzia dalle altre entità note per alcune caratteristiche esoscheletriche ed edeagiche.
Guerra M. – Nidificazione di rondine montana Ptyonoprogne rupestris (Scop.) in Bergamo città, negli anni 1989-1990. 1.41 Mb
Si documenta la presenza di Rondine montana in Bergamo (centro storico) e la nidificazione della specie su strutture in muratura e in pietra di vecchi edifici (complesso visconteo di piazza Cittadella e chiesa S. Maria presso P.zza Vecchia); le osservazioni si riferiscono al periodo dal 9 Maggio al 13 Luglio 1989 (precedono due semplici segnalazioni del 22 e del 23 Marzo 1988 e segue una presenza (sporadica?) in data 6.10.1989); riprendono, con rilevamenti saltuari nel 1990. Viene descritto il comportamento delle prime coppie nidificanti e dei pulli con dati relativi all’utilizzo di vecchi nidi di Hirundo rustica.
Guerra M. – Note sulla presenza di corvo imperiale, Corvus c. corax L., e taccola, Corvus monedula L. in Bergamo e dintorni. 374.72 Kb
Panseri M. – La Marmotta (Marmota marmota marmota L. 1758) sulle Alpi Orobie e sulle Prealpi bergamasche. Analisi della popolazione. 860.32 Kb
In seguito all’indagine storica, viene approfondita l’analisi della popolazione di marmotta presente sulle Orobie bergamasche. Da tale analisi è emersa la struttura della colonia modello, la densità di popolazione, la distribuzione della medesima in funzione di quattro parametri: altitudine, esposizione, manifestazioni geomorfologiche e copertura vegetale. Alla luce di quanto osservato viene caratterizzato l’habitat preferenzialmente colonizzato da questo Sciuride.
Crucitti P. – Lista aggiornata dei Chirotteri del Lazio (Chiroptera). 536.12 Kb
Viene presentata una nuova lista di pipistrelli del Lazio basata su recenti catture effettuate dall’Autore e su ulteriori acquisizioni nella sistematica delle specie europee.
Quirci L. – Catalogo dei resti umani conservati nel civico Museo di Scienze Naturali. 979.67 Kb
Scopo del presente catalogo è poter avere una visione immediata del materiale umano qui conservato. Si è proceduto pertanto dividendo il territorio in vallate, quindi in località contrassegnate dal numero di catasto delle eventuali grotte in ordine progressivo; ultime le località senza numerazione. Si è quindi proceduto alla descrizione della tecnica di restauro utilizzata e del criterio di conservazione e deposito del materiale all’interno del Museo. Segue l’elenco del materiale catalogato. La suddivisione del materiale della medesima natura in numero non superiore a nove pezzi è stata dettata da una esigenza di computerizzazione.
Chemini C. – Siro valleorum n. sp. a new Cyphophthalmid from the italian alps (Aracnida, Opiliones Sironidae). 1017.52 Kb
Una nuova specie di opilione cifoftalmo, Siro valleorum n.sp., è descritta ed illustrata sulla base di materiale proveniente dalle Alpi Bergamasche e Bresciane. Siro valleorum è molto vicino, per aspetto generale e morfologia genitale, a Siro rubens (Latreille, 1804); se ne distingue per la forma dell’adenostilo, per la forte carena sull’opercolo anale del maschio, per il più marcato allungamento degli ultimi segmenti dell’opistoma della femmina (con l’opercolo anale che diviene dorso-terminale), per le maggiori dimensioni del corpo e per le zampe più lunghe e sottili (tarso I almeno 4 volte più lungo che largo). Lo spostamento dell’opercolo anale della femmina in posizione terminale è considerato un carattere apomorfo. Siro valleorum e Siro rubens sembrano formare un gruppo naturale all’interno del genere; la differenziazione delle due specie, in considerazione del lento ritmo evolutivo dei Cyphophtalmi, è probabilmente legata agli eventi geologici del Neocene.
Fet V., Rechkin D. V. – Scorpion Trichobothriotaxi: a principal component analysis. 971.72 Kb
Si analizzano i pattern tricobotriali di numerosi generi, sottogeneri, specie e sottospecie di scorpioni, appartenenti a tutte le famiglie conosciute. Attraverso un’analisi multifattoriale si riconoscono e si definiscono quattro principali tendenze evolutive. La prima, desumibile dalla variazione di tricobotriotassia femorale, è la divergenza ancestrale in tre tipi tricobotriotassici, A, B e C, già riconosciuti dallo studio di Vachon (1974). Dall’analisi emergono inoltre le tendenze alla politrichia, sia di tipo saltatorio, sia di tipo graduale, all’interno del tipo C. Infine si evidenza la riduzione di tricobotri nei pattern est, esb e Eb in alcuni generi di Buthidae, (tricobotriotassia di tipo A). La più importante tendenza evolutiva riconoscibile negli scorpioni attuali è la politrichia generale, evidente soprattutto negli “euscorpiidae”, che raccolgono le sottofamiglie Euscorpiinae + Scorpiopsinae, a conferma della loro già riconosciuta prossimità filogenetica.
Bianchi Potenza B., Paganoni A. – Recenti allestimenti del Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi”: la sala dedicata a mineralogia, Petrografia e giacimenti minerari. 547.52 Kb
In seguito all’acquisizione di nuove sale per il settore ostensivo della sezione di geologia del Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo, dal 1986 è stato avviato un programma di allestimento. IL nuovo itinerario realizzato comprende: mineralogia, petrografia e giacimenti minerari di interesse locale. I temi proposti sono ampiamente documentati da testi esplicativi, fotografie, disegni e naturalmente da numerosi campioni. La mostra è rivolta specificamente agli studenti delle scuole medie superiori ma è comprensibile, grazie anche all’aiuto offerto dalla guida, anche alle scolaresche delle medie inferiori e delle elementari. Il progetto dell’allestimento è frutto della collaborazione tra il Museo di Bergamo e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Milano.
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