Martedì 23 ottobre 2018, Sala Curò 18.00-19.30
In occasione del MammaMia Festival (22-31 Ottobre 2018), il Museo delle Storie di Bergamo, il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo e l’Università degli Studi di Bergamo presentano il libro del prof. Riccardo Rao “Il tempo dei lupi. Storia e luoghi di un animale favoloso” (edizioni Utet, 2018). L’iniziativa si inserisce nel programma M’ammalia 2018.
Marco Valle, Aldo Oriani, Roberta Frigeni e Riccardo Rao dialogheranno insieme sulla figura del lupo nella storia, nelle storie e dal punto di vista scientifico. Conversazione con l’autore tra storia e scienza (facebook).
I lupi stanno tornando. Negli ultimi anni la loro popolazione in tutta Europa è aumentata in modo esponenziale.
In Italia è più che decuplicata superando i duemila esemplari. Sempre più spesso vengono avvistati intorno ai centri abitati, nei pascoli, al limitare del bosco.
Insieme alle tracce riemergono paure antiche, mai placate del tutto.
Nemico da perseguitare, incarnazione del male, pericolo per raccolti e greggi: man mano che avanzava l’urbanizzazione e le foreste lasciavano spazio ai campi, i lupi sono stati cacciati, dagli eserciti o dagli stessi contadini, spesso dietro compenso delle istituzioni pubbliche.
Si conta che solo in Francia nel 1797 furono uccisi oltre cinquemila lupi. Massacri simili furono perpetrati in Germania, Inghilterra, Italia… Una strage alimentata da un timore ancestrale che dal Medioevo giunge fino al presente.
Dalla donna delle Asturie capace di comandare branchi di lupi nel Seicento, al ragazzo tedesco allevato dai lupi nel Trecento, fino alla celebre storia della bambina con il cappuccetto rosso che attorno all’anno Mille viene ghermita da un lupo e condotta nel cuore della foresta, Riccardo Rao ci guida attraverso documenti storici e leggende fino ai giorni nostri, ai macabri ritrovamenti di lupi impiccati nei boschi italiani.
In un percorso fra storia, letteratura, psicologia e biologia, Rao ricostruisce come la superstizione popolare, la cultura dotta degli uomini di chiesa, ma anche le grandi trasformazioni dell’ambiente abbiano creato il mito del lupo europeo. Un mito mai così attuale.
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