La pila di tipo Grenet è formata da un vaso a boccia di vetro, della capacità di due litri, chiuso da un tappo in ottone. Due sbarre di carbone di storta, in contatto fra loro al disotto del coperchio, racchiudono una lastra di zinco che può essere alzata o abbassata mediante un perno posto al centro del coperchio. Su questo sono montati i serrafili, uno in corrispondenza dello zinco, l’altro del carbone. Nel vaso doveva essere versata una soluzione di acido solforico H2SO4 e bicromato potassico K2Cr2O7, nella proporzione indicata da Johann Poggendorf (1796-1877): 100 parti di acqua, 22 di acido e 17 di sale. L’accumulo di idrogeno sul carbone, conseguente al funzionamento della pila ad un solo liquido, può essere rallentata regolando la lunghezza dell’elettrodo di zinco immerso nella soluzione a circa un terzo o un quarto di quella del carbone.
Le pile sono state acquistate da Tecnomasio – Milano nel 1888.
Strumento in esposizione