Potrete avvicinarvi all’affascinante mondo della natura seguendo un percorso che vi permetterà di toccare con mano e scoprire da vicino la zoologia, la paleontologia e la geologia: animali, fossili, minerali e rocce sono a vostra disposizione per fare piccoli esperimenti, manipolare campioni e osservarli al microscopio. Potrete cimentarvi in divertenti giochi e fermarvi a disegnare gli aspetti che vi hanno maggiormente colpito durante la vostra visita al museo. Le didascalie del percorso sono proposte anche in linguaggio Braille per i non vedenti e sono disponibili descrizioni sonore per una visita audioguidata.
Il carattere originale che differenzia i vertebrati da tutti gli altri animali è la presenza della colonna vertebrale e di un tegumento che riveste tutta la superficie del corpo. Lo spazio tattile a loro dedicato da l'opportunità di sperimentare in prima persona, toccando alcuni campioni, come sono diversi lo scheletro e la pelle nei vari gruppi di Vertebrati che sono suddivisi in Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi.
Si possono toccare e sentire la differenza fra il pelo del riccio rispetto a quello della talpa o di un coniglio, distinguere un manto estivo da quello invernale, e soprattutto tentare di indovinare il possibile proprietario. Sono presenti sezioni di crani e, toccando i reperti, potrete comprendere, in che modo, la dentatura dei Mammiferi si diversifica in relazione al regime alimentare sia essa di un erbivoro, di un insettivoro, di un carnivoro o di un onnivoro.
La postazione riassume in modo sintetico il processo naturale che, con condizioni particolarmente favorevoli e in tempi molto lunghi, può portare alla formazione di un fossile. Partendo da un’ambiente marino sul cui fondale si depositano organismi morti, grazie alla deposizione di grandi volumi di sedimenti e a seguito di processi chimico-fisici, questi resti possono mineralizzarsi e “cementarsi” in un tutt’uno con i sedimenti circostanti dando così origine a fossili.
Quale aspetto avevano i Dinosauri quando erano in vita? I calchi disponibili in questa postazione riproducono parti del corpo di cinque diverse specie di questi enormi rettili estinti. I modelli sono stati ricostruiti sulla base di ipotesi che ricercatori di tutto il mondo hanno avanzato sulle caratteristiche fisiche e sulle abitudini di vita di questi animali a seguito di studi condotti su reperti fossili. Quali parti del corpo sono rappresentate e a quali dinosauri appartenevano?
Si possono toccare la particolare struttura posseduta dal pesce sega ed i denti che a seconda dell'uso sono affilati e disposti su più file nello squalo oppure appiattiti nella razza.
E’ una collezione rappresentativa soprattutto delle specie presenti nel territorio alpino e prealpino. Comprende campioni conservati in alcool appartenenti a 9 famiglie, 27 generi e 49 specie di cui 4 rappresentate da materiale tipico.
Al termine del percorso dedicato agli uccelli il visitatore può fare un po' di pratica e divertirsi con questo gioco con il quale è possibile imparare a distinguere gli uccelli attraverso il loro canto. Il gioco è concepito con due modi d'accesso differenti. E' possibile ascoltare il canto delle diverse specie oppure mettersi alla prova cercando di indovinare qual'è l'autore del canto ascoltato.
Sul territorio bergamasco affiorano vari tipi di rocce testimoni di un antico passato che in centinaia di milioni di anni ha portato alla formazione dell’ambiente in cui oggi viviamo. Nell’ipotesi di percorrere un itinerario che dalla testata delle valli ci conduce alla pianura incontriamo all’inizio rocce più antiche e via via che si procede rocce sempre più giovani. Una finestra sul passato: la lunga storia geologica del nostro territorio raccontata da sei campioni petrografici.
Nella sala dedicata alla paleontologia sistematica tre postazioni permettono un contatto diretto con alcuni calchi e reperti naturali alla scoperta delle svariate forme dei fossili: un viaggio sensoriale tra superfici lisce come il guscio di alcuni molluschi, profili seghettati come quelli dei denti di squalo, volute strette come le spirali delle ammoniti o forme che evocano miti e leggende come le sezioni delle conchiglie di Megalodon spiegate come impronte del diavolo o i resti di belemniti interpretati come le frecce di alcune divinità.
Osservando i cinque calchi esposti si può notare come i molari siano cambiati durante l’evoluzione dei proboscidati. Negli esemplari primitivi la superficie masticatoria era piccola e particolarmente spigolosa con cuspidi aguzze. In milioni di anni la superficie dei molari si è allargata agevolando la triturazione dei vegetali e sviluppando più strutture lamellari e meno aguzze. Nell’elefante asiatico di oggi questi solchi sono trasversali e la superficie masticatoria molto simile al suo antenato Mammuthus.
Con la proposta di alcune esperienze pratiche vengono messi a confronto alcuni minerali per descrivere alcune delle principali proprietà fisiche che li caratterizzano. Sarà più duro il quarzo o la fluorite? Tra lo zolfo e la pirite qual è il miglior conduttore di calore? Perché l’ulexite viene chiamata “pietra televisione”? Un ulteriore esperienza permetterà di inoltre di focalizzare, con esempi semplici ed immediati, quanto i minerali siano presenti nelle nostre case e quanto ci vengano in aiuto nella vita di tutti i giorni.
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