Nell’ala sud della Cittadella è presente l’esposizione dedicata alla culture extraeuropee. La sala di etnografia del Museo contiene reperti donati alla Civica Amministrazione a partire dal 1855. Oggi le collezioni sono costituite da oltre 1.200 oggetti provenienti principalmente dall’Africa e dalle Americhe. La sezione etnografica permette al pubblico di ammirare importanti collezioni frutto di donazioni fatte al museo e da tempo custodite nelle sue raccolte di studio. Sono esposti manufatti ed oggetti attribuibili a culture tradizionali del continente africano ed americano dall’importante valore artistico e rituale che permettono al visitatore di uscire dai propri confini e compiere viaggi virtuali in terre lontane sia nello spazio che nel tempo.
Questa sala è dedicata al Comm. Aldo Perolari che ha donato, nel 1989, alla città di Bergamo un’importante collezione costituita da 413 oggetti riferibili a 86 culture dell’Africa sub-sahariana.
Dal 27 ottobre, apre al pubblico il nuovo percorso espositivo, dedicato alla figura affascinante, poliedrica e senza dubbio avvincente, ma incredibilmente ancora poco conosciuta, di Giacomo Costantino Beltrami (Bergamo 1779 –Filottrano 1855), esploratore bergamasco, a cui va il merito di avere raccolto importantissimo materiale rituale delle popolazioni amerindie. La mostra “COSTANTINO BELTRAMI- Il sogno di un Nuovo Mondo” è realizzata dal Comune di Bergamo e dal Museo Civico di Scienze Naturali, con la collaborazione di Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, Shakopee Mdewakanton Sioux Community e Beltrami County Historical Society. Il progetto di questo nuovo allestimento nasce da due occasioni: il bicentenario del viaggio di Beltrami alle sorgenti del Mississippi, che cade nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, e l’approdo al Museo di Bergamo dei materiali di Beltrami custoditi nel suo palazzo di Filottrano (Collezione Beltrami-Luchetti), così che tutta la collezione del viaggiatore è oggi riunita nella sua città natale.
Con l’aiuto di alcune comunità indiane dei territori da lui esplorati e prestiti provenienti da Istituti che custodiscono preziosi documenti originali (Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, Archivio di Stato di Macerata, Biblioteca Classense di Ravenna), l’esposizione, curata da Marco Valle & Barbara Mazzoleni, si propone di restituire a Beltrami il “suo” posto nella micro e macro storia e di indagare l’eredità con cui questa figura extra-ordinaria, attraverso le sue raccolte e i suoi scritti, arriva alla contemporaneità.
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