Collezione paleontologia bergamasca

Comprende circa 45.000 reperti, costituisce il nucleo principale delle collezioni paleontologiche del museo e raccoglie magnifici fossili provenienti esclusivamente dal territorio orobico. Tra questi, quasi un centinaio sono olotipi, ovvero reperti utilizzati dai paleontologi per descrivere generi o specie nuovi alla scienza e, in alcuni casi, sono esemplari unici al mondo e per questo motivo ancor più eccezionali. La collezione trae origine da donazioni storiche come quella di Antonio Varisco del 1877 che comprende flora e fauna bergamasca di età comprese tra il Triassico e l’Olocene e quella di Matteo Rota risalente al 1918 e comprendente vertebrati e invertebrati del Triassico, Giurassico, Eocene e Olocene. La collezione non è legata solo alle singole donazioni ma anche strettamente connessa ai siti di rinvenimento dei fossili. La raccolta è infatti costantemente incrementata grazie alle campagne condotte dal Museo, alle collaborazioni con altri istituti di ricerca e a segnalazioni di ricercatori. Il continuo lavoro di ricerca, valorizzazione e tutela svolto dal Museo testimonia la stretta relazione che lo lega al territorio. Di seguito sono descritte le principali collezioni paleontologiche riferite ai diversi periodi geologici che hanno caratterizzato la storia del nostro territorio.

Collezione Paleontologia bergamasca

Comprende circa 45.000 reperti, costituisce il nucleo principale delle collezioni paleontologiche del museo e raccoglie magnifici fossili provenienti esclusivamente dal territorio orobico. Tra questi, quasi un centinaio, sono stati riconosciuti come generi o specie nuovi alla scienza (olotipi) e in alcuni casi costituiscono esemplari unici al mondo e per questo motivo ancor più eccezionali. La raccolta è costantemente incrementata grazie alle campagne condotte dal Museo, alle collaborazioni con altri istituti di ricerca, a segnalazioni di ricercatori e grazie alle tantissime donazioni fatte negli anni da privati. Il continuo lavoro di ricerca, valorizzazione e tutela svolto dal Museo testimonia la stretta relazione che lega l’Istituto al territorio che la circonda. Vista l’enorme quantità dei reperti e l’importanza di alcune località bergamasche che hanno restituito fossili eccezionali, per rarità e per stato di conservazione, la “Paleontologia Bergamasca” è caratterizzata da un’ulteriore suddivisione in collezioni legate non solo a particolari ricercatori ma anche strettamente connesse ai siti di rinvenimento dei fossili. Anche questa collezione trae origine da donazioni avvenute già a partire dalla fine dell’800 come quella di Antonio Varisco del 1877 che comprende flora e fauna bergamasca di età comprese tra il Triassico e l’Olocene o come quella di Rota Matteo risalente al 1918 e comprendente vertebrati e invertebrati del Triassico, Giurassico, Eocene e Olocene.

Di seguito verranno descritte le principali collezioni paleontologiche che raccolgono fossili legati alla nostra provincia e riferibili ai diversi periodi geologici che hanno caratterizzato la storia del nostro territorio.

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