Collezione etnografica generale
Precedentemente le collezioni etnografiche erano costituite da raccolte più limitate donate al museo da privati che si recavano in Africa a vario titolo fin dalla metà del XIX secolo riportando cose curiose, talvolta di buona fattura. Si tratta di oggetti della quotidianità, ornamentali e rituali, che sono ora testimonianze di un mondo che sta scomparendo.
Nel 1875 Cesare Viscardi donò oltre 100 reperti da lui raccolti in Africa orientale e precisamente in Etiopia. Trattasi principalmente di oggetti d’uso quotidiano e di armi riferite alle etnie Afar e Galla.
Risale al 1880 la donazione di Gaspare Zineroni costituita da un centinaio di oggetti provenienti dal Gran Chaco (Argentina). Oggetti legati alla caccia e caratterizzati da colori vivaci. Davvero notevole la cintura femminile Mapuche riccamente decorata con sferette d’argento.
Nel 1927 Fritz Legler senior donò al museo una raccolta di oggetti acquisiti in Congo. Bellissimo lo scudo, in vimini intrecciato, finemente decorato.
Nel 1930 Vincenzo Benvenuti donò oggetti raccolti in Eritrea e Kenya. Le armi, un magnifico scudo e una lancia sono di pertinenza Masai.
Nei depositi museali si registrano altri reperti raccolti tra il 1870 e il 1941 provenienti da Egitto, Somalia, Marocco, Libia, Corno d’Africa e Nubia.
Faustino Borra ha donato nel 1938 due collane provenienti dalla Pampa patagonica e realizzate con molta originalità con artigli di puma. Potrebbero avere avuto un valore propiziatorio per la caccia.
Antonio Rivolta e Elia Zerbini figurano fra i donatori di oggetti provenienti dal Sud America, purtroppo mancanti della data di donazione.