La collezione di Sovere

Nel 2001 il museo ha organizzato, con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia, uno scavo di emergenza presso Sovere, in Val Borlezza, per il recupero di uno scheletro fossile, perfettamente conservato, intero e in connessione anatomica, di un esemplare di Cervus acoronatus. Complessivamente durante la campagna di ricerca sono stati recuperati oltre 2.000 reperti tra resti vegetali, vertebrati ed invertebrati: una finestra sul passato quando circa 700.000 anni fa nell’area si era sviluppato un bacino lacustre. Questa raccolta dovrebbe essere più precisamente chiamata collezione del Bacino di Pianico-Sèllere, nome del bacino sedimentario di riferimento dell’area circostante il sito di Sovere. La collezione riferita a questo bacino, oggi considerato geosito con livello di interesse nazionale, documenta con ricchezza di dettagli la vita presente in quest’area nel Pleistocene medio.

Scheletro intero di Cervus acoronatus

All’interno delle successioni di depositi lacustri (varve) di Pianico-Sèllere sono stati rinvenuti altri vertebrati quali piccoli roditori come Microtus (Terricola) cf. arvalidens, resti del rinoceronte Stephanorhinus cf. hundseimensis, di un uccello, di un anfibio e di pesci oltre che tracce di invertebrati quali piccoli molluschi di acqua dolce, insetti e ragni.

Resti fossili di piccolo mammifero

I resti vegetali presenti in collezione si riferiscono alle tipiche specie legate alle latifoglie decidue: vi sono sia specie tipiche delle regioni mediterranee come il bosso, sia specie che oggigiorno si trovano nelle aree balcaniche e pontiche come il rododendro pontico, l’acero di Cappadocia, alcune specie di abete e pino.

I resti botanici indicano quindi la presenza di estese foreste attorno all’antico lago di quest’area e anche sui pendii a quote maggiori. La composizione di queste foreste variava in relazione alle diverse condizioni climatiche succedutesi nel tempo. Boschi di latifoglie decidue (querce, carpini, olmi, tigli, aceri, etc.) erano diffusi in periodi a clima temperato, più o meno simile a quello odierno; durante fasi con temperature più fresche, foreste di abeti e pini diventavano invece dominanti.

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