La collezione comprende più di 1200 fossili provenienti dalla località della Valle Imagna nei pressi della Val Brunone. Gli esemplari, conservati all’interno di strati di roccia scura sottilmente stratificati appartenenti alla formazione delle “Argilliti di Riva di Solto”, sono in ottimo stato di conservazione. Il sito, scoperto nel 1973, è stato oggetto di campagne di scavo condotte dal Museo. Numerosissimi sono i campioni emersi tra cui resti di crostacei, pesci, rettili e insetti.
Molti reperti non erano mai stati osservati prima e sono stati descritti per la prima volta sulla base di questi fossili (olotipi): tra questi ricordiamo i pesci appartenenti alla famiglia dei Folidoforidi Annaichthys pontegiurinensis e Zambellichthys bergamensis, il crostaceo decapode Glaessnericaris macrochela e il bellissimo esemplare di libellula Italophlebia gervasuttii, che conserva intatto il reticolo disegnato dalle nervature sulle ali.
Questa collezione si è arricchita negli anni non solo grazie all’attività di ricerca del museo ma anche attraverso donazioni fatte da appassionati che spesso hanno contribuito ad eccezionali scoperte come nel caso del fossile, donato da Angelo Mazzoleni, riferibile ad un esemplare giovane del rettile volante Eudimorphodon ranzii; in fase di preparazione e studio il fossile ha rivelato preziosi indizi quali evidenti tracce di fibre di patagio conservate nella roccia. Meritevole di nota, per numero e per valore scientifico di alcuni esemplari, anche la donazione di Mario Gervasutti che include oltre 500 fossili tra i cui alcuni olotipi di insetti, crostacei e pesci. Dal 2001, su iniziativa del Museo, il sito paleontologico della Val Brunone è stato riconosciuto Monumento Naturale e successivamente Geosito con livello di interesse mondiale.
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