TRIASSICO: il periodo è caratterizzato da un’alternanza di cicli con acque basse e calde, in cui si formano grandi scogliere coralline, e momenti di emersione in cui le scogliere scompaiono. Verso la fine del periodo il territorio bergamasco è coperto da un mare caldo tropicale con estese scogliere. Tra una scogliera e l’altra rimangono delle lagune dove l’acqua tende a ristagnare rimanendo priva di ossigeno; in queste lagune i resti degli organismi possono conservarsi perfettamente allo stato fossile come è avvenuto a Cene, Zogno e Berbenno (i fossili di queste località sono esposti nella sala “Bergamo…220 milioni di anni fa”). Le rocce di questo periodo, ricche di fossili, sono in prevalenza calcari e dolomie (le antiche scogliere), marne, arenarie e argilliti nerastre. Oggi costituiscono la parte principale e centrale delle montagne della bergamasca e sono sede di ricchi giacimenti minerari che nel passato hanno costituito un’importante risorsa economica per le comunità montane.
GIURASSICO: il territorio inizia a sprofondare e sul fondo si formano fosse profonde dove sedimentano fanghi calcarei e selci. Alla fine del periodo il fondo è pianeggiante e l’acqua piuttosto profonda. Le rocce di questo periodo sono per lo più selci e calcari con selce e affiorano in prossimità del M. Albenza, Canto Alto, Misma e Bronzone.
CRETACEO: inizialmente le condizioni sono le stesse del Giurassico e si depositano calcari chiari. Circa 100 milioni di anni fa iniziano ad innalzarsi le Alpi: i torrenti portano grandi quantità di materiale nel mare che ancora ricopre le Orobie meridionali, formando enormi depositi torbiditici. Iniziano a depositarsi argilliti, marne e arenarie. Oggi queste rocce formano la fascia meridionale delle Orobie compresi i colli della città di Bergamo.
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