Il ragno violino mediterraneo (Loxosceles rufescens)

A cura di Paolo Pantini. Aracnologo, Conservatore di Zoologia degli invertebrati

Periodicamente sui media vengono riportate notizie allarmanti riguardanti persone morse dal ragno violino, che hanno subito gravi conseguenze ed in talune circostanze persino la morte. Nella gran parte dei casi si tratta però di notizie infondate e prive di riscontri oggettivi è quindi opportuno conoscere informazioni chiare e corrette a riguardo.

Ma perché il ragno violino è il colpevole ideale?

La risposta è fin troppo semplice … perché è un ragno!

I ragni sono animali che non suscitano simpatia nelle persone. Nel migliore dei casi vengono guardati con sospetto e tenuti lontano ma in molte persone provocano stress, ansia, sentimenti irrazionali di paura e addirittura di terrore una vera e propria aracnofobia. E tutto ciò, i giornalisti lo sanno bene: la notizia del ragno assassino è perfetta dal punto di vista mediatico, verrà rapidamente amplificata dai Social network e in poco tempo diventerà virale.

In un recente studio condotto dall’Università di Torino (Mammola et al., 2020) sono state analizzate le notizie sui ragni pubblicate online sui quotidiani italiani tra il 2010 e il 2020 ed è emerso un aumento esponenziale della frequenza delle notizie sensazionalistiche connesse al morso di potenziali ragni pericolosi, in particolare quelle sul ragno violino mediterraneo. Lo scenario di rischio descritto dai resoconti dei media si è rivelato inutilmente allarmistico, e delle tre notizie di decessi da morso di ragno violino mediterraneo, due si sono rivelate fake news, e la terza non era verificabile

Quindi se dovessimo sottoporre a processo il nostro ipotetico colpevole per le accuse che gli vengono rivolte dai media, in realtà nella maggior parte dei casi verrebbe facilmente assolto per non aver commesso il fatto o per insufficienza di prove.

Innanzitutto nella quasi totalità delle notizie pubblicate il ragno non è mai stato visto mordere la persona e di conseguenza mai è stato preso, conservato e fatto analizzare a una persona esperta che abbia potuto riconoscerlo.

In secondo luogo quello che potremmo considerare il movente è spesso inconsistente, aleatorio. I ragni sono animali predatori ma l’uomo non rientra tra le loro prede. In generale tutti i ragni in presenza dell’uomo tendono a scappare a nascondersi e spesso quando sono disturbati si fingono morti, pertanto il morso di ragno è un evento molto raro e avviene solo quando questo si ritrova schiacciato involontariamente contro il corpo di una persona.

A questo dobbiamo aggiungere che il ragno violino mediterraneo è un ragno di abitudini notturne molto elusivo tant’è vero che l’altro suo nome, ragno eremita mediterraneo, sta ad indicare quanto questo animale gradisca la presenza dell’uomo. In natura lo ritroviamo frequentemente sotto i sassi, nelle grotte o in anfratti bui, riparati e difficilmente raggiungibili. Nelle abitazioni lo si può trovare per esempio nei sottotetti, nelle cantine o nei locali tecnici in genere sempre ambienti bui e scarsamente frequentati.

lnfine la dinamica del delitto, ovvero le circostanze in cui il morso sarebbe avvenuto sono le più varie e difficilmente conciliabili con quanto detto: mentre si lavora nell’orto o nei campi, sulla spiaggia, mentre i bambini giocano sull’altalena, scendendo dal taxi, sotto la doccia ecc. 

Insomma l’assoluzione sembra proprio inevitabile. Vediamo allora di avere alcune informazioni che ci permettono di capire meglio la sentenza.

Dove vive e dove lo possiamo trovare?

L’areale naturale della specie comprende il bacino del Mediterraneo, il Medioriente l’Iran fino ad arrivare in Asia occidentale all’Afghanistan ed al Turkmenistan. L’uomo ha involontariamente trasportato questo animale in tutto il mondo ed attualmente popolazioni di questa specie sono segnalate nelle Americhe in Cina in Giappone in Australia e persino alle Hawaii (Spiders of Europe).

Si tratta di un animale attivo prevalentemente di notte che si nutre di insetti ed altri artropodi  di medie e piccole dimensioni che cattura grazie a una ragnatela irregolare con fili appiccicosi che tesse in luoghi bui e riparati. In natura vive in vari ambienti, dalla macchia mediterranea ad ambienti steppici con vegetazione rada, dove lo ritroviamo frequentemente sotto i sassi, nelle grotte o in anfratti di vario genere. Frequente anche nelle abitazioni dove si può stabilire in ambienti bui e poco disturbati quali, solai, sottotetti, cantine, locali tecnici, comunque tutti gli interstizi possono essere potenziali rifugi per esemplari in dispersione: dietro i mobili, tra le pietre a vista dei muri.

Tuttavia il ragno è molto elusivo e assolutamente non aggressivo nei confronti dell’uomo dal quale tende a fuggire se disturbato. I morsi sono quindi frutto di contatti accidentali che si ossono verificare quando il ragno si trova tra il vestiario che viene indossato e viene dunque schiacciato tra i tessuti e la pelle.

Da quanti anni è documentata la presenza del ragno violino mediterraneo in Italia?

La specie viene descritta formalmente nel 1820 da Jean-Marie Léon Dufour (1780 – 1865) medico e naturalista francese sulla base di esemplari da lui raccolti nei dintorni di Sagunto nei pressi di Valencia in Spagna e già nel primo catalogo dei ragni italiani pubblicato da Giovanni Canestrini e Pietro Pavesi nel 1868 viene segnalata la presenza della specie a Napoli. 

Recenti studi basati su analisi molecolari testimoniano che la specie è presente nell’area del Mediterraneo orientale da più di 5000 anni.

Nel nostro Paese il ragno violino mediterraneo è presente sia in natura sia in ambiente antropico e nelle abitazioni nell’Italia peninsulare e nelle isole. In Italia settentrionale la specie è stata introdotta dall’uomo e non è stata mai osservata nell’ambiente naturale. Praticamente il ragno è assente su tutto l’arco alpino mentre in Val padana è presente solo nelle città dove è stato evidentemente introdotto passivamente dall’uomo.

Cosa succede se si viene morsi da un Ragno violino mediterraneo?

È importante ricordare che i ragni non cercano attivamente un essere umano per morderlo anzi quando percepiscono la presenza di una persona la reazione principale è quella della fuga. Il morso del ragno è pertanto un evento piuttosto raro, frutto di contatti fortuiti, può verificarsi ad esempio quando qualche esemplare trova rifugio accidentalmente tra il vestiario che viene indossato e viene schiacciato tra i tessuti e la pelle di una persona.

Contrariamente alla maggior parte delle specie i cui veleni si basano su composti neurotossici il veleno dei Loxosceles è citotossico, il composto più attivo è la fosfolipasi D, nota anche come sfingomielinasi D un enzima che distrugge le membrane cellulari.

Il morso generalmente è indolore, nelle ore successive si sviluppa il dolore come primo sintomo molto comune spesso accompagnato da eritemi con prurito, bruciore e formicolii che nell’arco delle 48-72 ore successive, può diventare necrotica e ulcerarsi. In alcuni casi si possono avere anche effetti sistemici che includono febbre di basso grado fino a 39°, nausea la mattina successiva, brividi, mialgia diffusa e astenia. Generalmente la ferita guarisce nel giro di qualche settimana solo in rari casi più gravi la necrosi può interessare anche tessuti profondi e talvolta richiedere piccoli interventi chirurgici.

Tuttavia una diagnosi basata esclusivamente sui sintomi non è affidabile e la probabilità di errore è superiore al 90% (Nentwig et el., 2017), numerose sono le condizioni o le malattie che possono causare lesioni che vengono scambiate per avvelenamento da Loxosceles. Queste vanno da condizioni lievi come ustioni chimiche e termiche a condizioni potenzialmente letali come lesioni neoplastiche e infezione da Streptococcus di gruppo A (Vetter & Isbister, 2008). Anche la possibilità che il morso di ragno possa essere un agente un’infezione batterica è ritenuto altamente improbabile (Vetter et al., 214).

Per una diagnosi corretta di un morso è indispensabile avere un caso verificato per cui sono necessari quattro punti fondamentali:

  1. il ragno deve essere stato visto mordere la persona
  2. il ragno deve essere successivamente catturato
  3. deve essere fatto identificare da un esperto aracnologo
  4. il morso deve causare dei sintomi che sono tipicamente associati alla specie di ragno riconosciuta.

Attualmente (settembre 2024) nella letteratura scientifica non risultano casi verificati di morsi di ragno violino mediterraneo che abbiano causato la morte di una persona.

Riassumendo

Il ragno violino mediterraneo (Loxosceles rufescens) è da sempre presente nel nostro Paese, nell’Italia peninsulare e nelle Isole si ritrova comunemente sia in ambiente naturale sia nelle abitazioni, in Val padana è presente solo nelle città dove è stato evidentemente introdotto passivamente dall’uomo probabilmente nel dopogurerra risulta assente su tutto l’arco alpino. 

Il morso di ragno è un evento raro e ancor più quello del ragno violino mediterraneo specie particolarmente elusiva. I casi noti di morsi verificati indicano che nella maggior parte dei casi l’evento si risolve rapidamente senza particolari conseguenze mentre in pochi rari casi le lesioni necessitano cure mediche particolari e tempi di recupero più lunghi. Comunque attualmente nella letteratura scientifica non risultano casi verificati di morsi di ragno violino mediterraneo che abbiano causato la morte di una persona.

Bibliografia essenziale

Mammola S., Nanni V., Pantini P., Isaia M., 2020. Media framing of spiders may exacerbate arachnophobic sentiments.  People and Nature  2: 1145–1157

Mammola et al., 2022. The global spread of misinformation on spiders. Current Biology Volume 32, Issue 16, 22 August 2022, Pages R871-R873. https://doi.org/10.1016/j.cub.2022.07.026

Nentwig W., Pantini P., Vetter R.S., 2017. Distribution and medical aspects of Loxosceles rufescens, one of the most invasive spiders of the world (Araneae: Sicariidae).  Toxicon  132: 19-28.

Paolino G., Di Nicola M.R., Di Pompeo P., Dorne J.C.M., Mercuri S.R., 2021. Key to medically relevant Italian spider bites: a practical quick recognition tool for clinicians. La Clinica terapeutica 172 (4): 336-346. doi:10.7417/CT.2021.2338

Vetter, R.S., Isbister, G.K., 2008. Medical aspects of spider bites. Annu. Rev. Entomol. 53, 409e429.

Vetter, R.S., Swanson D.L., Weinstein S.A., White J., 2014. Do spiders vector bacteria during bites? The evidence indicates otherwise, Toxicon http://dx.doi.org/10.1016/j.toxicon.2014.11.229

Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi © 2022. Tutti i diritti riservati
Privacy Policy / Cookie Policy / Note Legali
Piazza Cittadella, 10 – 24129 Bergamo tel:+39035286011 infomuseoscienze@comune.bergamo.it

Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi – Bergamo © 2022 Tutti i diritti riservati
Privacy Policy / Cookie Policy / Note Legali