Con l’arrivo della bella stagione cresce la voglia di effettuare passeggiate ed escursioni alla scoperta della natura e della fauna che ci circonda.
In questo scenario di “risveglio” e di partecipazione il Museo civico di Scienze naturali “E. Caffi” di Bergamo in collaborazione con il Gruppo Ornitologico Bergamasco, offre l’occasione di approfondire curiosità e abitudini tramite tre conferenze su alcuni degli uccelli più rari e affascinanti dei nostri cieli: l’Aquila reale, il Gipeto e il Gufo reale.
Venerdì 26 maggio serata sul Gufo reale. Paolo Trotti, naturalista, vicepresidente del Gruppo Ricerche Avifauna di Brescia con una solida esperienza sulla specie in ambiente prealpino svelerà i misteri legati alla biologia e all’ecologia del più grande rapace notturno del mondo, nonché i rischi che minacciano la sua conservazione.
Venerdì 21 aprile serata dedicata alla regina delle montagne: l’Aquila reale. Marco Chemollo, naturalista, nonché responsabile di un monitoraggio pluriennale della popolazione di Aquila della provincia di Bergamo, ci porterà alla scoperta del più grande predatore delle Orobie.
Venerdì 12 maggio, Enrico Bassi, uno dei fondatori del GOB, consulente scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio ed esperto internazionale di grandi rapaci, racconterà l’incredibile storia del Gipeto, l’avvoltoio spaccaossa che, grazie a un progetto di conservazione avviato negli anni ’70 in seguito alla sua estinzione sulle Alpi, sta tornando a volare anche sopra i cieli bergamaschi.
Venerdì 26 maggio serata sul Gufo reale. Paolo Trotti, naturalista, vicepresidente del Gruppo Ricerche Avifauna di Brescia con una solida esperienza sulla specie in ambiente prealpino svelerà i misteri legati alla biologia e all’ecologia del più grande rapace notturno del mondo, nonché i rischi che minacciano la sua conservazione.
Tre specie poste all’apice della catena alimentare e di elevatissimo valore naturalistico che, per la loro funzione ecosistemica, ricoprono un ruolo di primaria importanza per le Alpi ma che, al tempo stesso, svolgono la funzione di bioindicatori, per la modalità con cui si distribuiscono sulle nostre montagne evidenziando pregi e punti deboli della gestione territoriale e faunistica, minacce e potenzialità per una loro futura salvaguardia.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di approfondire tematiche affascinanti sulla biologia, sul comportamento e sulla conservazione di questi rapaci, attraverso esperienze di ricerca e monitoraggio effettuate in provincia di Bergamo e in Lombardia. Grazie alla professionalità e all’entusiasmo dei relatori e all’ausilio di una rucca documentazione fotografica e numerosi reperti naturalistici (quali penne, crani e borre) raccolti sul campo entreremo nel mondo di questi uccelli, tanto celebrati quanto sconosciuti.
Gli incontri sono rivolti sia ad un pubblico già esperto ed appassionato all’ornitologia sia a persone che vogliono affacciarsi questo mondo. Inoltre il Gruppo Ornitologico Bergamasco auspica che possa essere l’occasione per conoscere nuove persone da poter coinvolgere per progetti futuri.
Il Gruppo Ornitologico Bergamasco, operante dal 2000 presso il Museo civico di Scienze Naturali, riunisce appassionati e studiosi di avifauna. Gli stessi, nel corso degli anni, hanno svolto attività di ricerca e divulgazione finalizzate ad incrementare le conoscenze scientifiche sugli uccelli della provincia di Bergamo. Il recente Atlante degli Uccelli nidificanti in provincia è il frutto di un lavoro che ha impegnato il gruppo per ben sei anni di ricerca e due di elaborazione dei dati.
Serata interamente dedicata all’Aquila reale, regina dei cieli, simbolo indiscusso delle nostre montagne e sin dall’antichità invidiata per le sue inarrivabili caratteristiche di libertà, forza e fierezza. La specie, oggi particolarmente protetta ai sensi di normative nazionali ed europee, è stata, in anni non troppo lontani, anche fortemente invisa e perseguitata in quanto predatore e perciò, negli ultimi secoli, considerato diretto competitore nei confronti dell’uomo contadino, cacciatore e allevatore.
Marco Chemollo, responsabile di un monitoraggio pluriennale della popolazione di Aquila reale della provincia di Bergamo, ci condurrà nell’affascinante mondo di questo maestoso uccello.
Nel corso della serata cercheremo di scoprire molti aspetti stupefacenti e complessi della vita di questo grande rapace, l’unico grande carnivoro che è riuscito a scampare dall’estinzione sulle Alpi nel corso del Novecento, secolo di grandi persecuzioni ed estinzioni.
Tra i temi della conferenza: l’importante ruolo ecologico che riveste nell’ecosistema alpino, gli adattamenti alla vita d’alta quota e i fattori di rischio che minacciano la sua conservazione.
Verrà inoltre presentato sinteticamente il risultato degli studi riguardanti lo status della popolazione orobica bergamasca, che a oggi conta ben 15 coppie territoriali, alcuni aspetti demografici ma non mancheranno alcuni consigli su come osservarla in modo rispettoso e su come riconoscerla in natura nel corso delle nostre escursioni.
Venerdì 12 maggio alle 20.45
IL GIPETO, DOPO LA SUA ESTINZIONE, BUSSA ALLA PORTA DELLE OROBIE: SAPREMO FARLO ENTRARE?
Alla scoperta dell’avvoltoio spaccaossa, emblema della conservazione europea.
Nel corso della serata sarà offerto un quadro introduttivo della specie con riferimento alla sua distribuzione, ecologia e biologia riproduttiva. Particolare attenzione sarà dedicata alle tappe principali che all’inizio del Novecento hanno portato l’avvoltoio spaccaossa alla completa estinzione sull’arco alpino.
A lungo protagonista di terrificanti racconti in quanto impropriamente considerato pericoloso per bestiame e addirittura bambini, dagli anni ’80, grazie al successo conseguito nell’ambito del progetto internazionale di reintroduzione questo maestoso uccello è tornato a volare nei nostri cieli. Sulle Alpi centrali, tra Svizzera e Italia, è attualmente presente una popolazione stabile che conta sedici coppie potenzialmente riproduttive.
L’elevata capacità di dispersione e il costante aumento di individui sta portando i primi Gipeti a frequentare anche le Prealpi bergamasche.
Una maggiore conoscenza e attenzione nei riguardi delle principali problematiche che affliggono la conservazione della specie, potrebbe avviare un suo insediamento sul medio lungo periodo anche in provincia di Bergamo, oltre a garantire la sua affermazione a livello di arco alpino europeo.
Enrico Bassi, naturalista e ornitologo. Socio fondatore del Gruppo Ornitologico Bergamasco, membro del Consiglio direttivo dell’International Bearded vulture Monitoring (IBM) e consulente scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, ci guiderà alla scoperta dell’affascinante mondo di questo rapace.
Tra i principali temi saranno presentati i risultati derivanti da un’intensa attività di ricerca decennale: telemetria, censimenti in contemporanea, analisi genetiche, riconoscimento individuale e competizione con l’Aquila reale.
Nonostante gli ottimi risultati ottenuti dal progetto di reintroduzione, la situazione è ancora delicata e il Gipeto è sempre molto raro; per questo motivo ogni segnalazione è fondamentale e la formazione di osservatori esperti e preparati assume un’enorme importanza anche per la sua tutela.
Nell’attesa che il Gipeto si affacci definitivamente sul grande balcone delle Orobie, vi invitiamo a venire al Museo Caffi di Bergamo per conoscerlo più da vicino.